DALL’EMERGENZA UNA SPINTA AL RILANCIO DELL’ECONOMIA VERSO UNA MIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA
A fronte dell’emergenza Covid19 ci troviamo nel bel mezzo di grandi dibattiti e nella necessità di ripensare e trasformare il nostro modo di vivere le città e lo spazio urbano. Come ormai noto, alla prossima riapertura delle attività, a causa del distanziamento fisico (perché non si debba trasformare in distanziamento sociale), alle città è richiesto di trovare misure alternative per gli spostamenti onde evitare il collasso della mobilità urbana. Infatti il Trasporto Pubblico Locale si vedrà, senza dubbio, costretto a ridurre il numero di passeggeri/automezzo e, per controbilanciare il conseguente massiccio utilizzo del mezzo privato, da più parti vengono lanciate proposte per la realizzazione in ogni città di “Reti di Mobilità d’Emergenza”, per fornire un’alternativa leggera e sostenibile, di basso impatto sulla circolazione cittadina. Quale territorio meglio di Latina, per rispondere prontamente alla “Mobilità d’emergenza”?
Gli aspetti pesantemente negativi, nonché tristemente impegnativi per la salute pubblica, indotti dalla pandemia in corso, hanno lasciato, però, anche spazio ad alcune riflessioni positive. Tralasciando quelle puramente legate all’obbligata trasformazione immediata di ogni tipo di relazione sociale (per la parte positiva collegate all’uso dei mezzi di comunicazione digitali, con la risposta immediata delle scuole di ogni ordine e grado, con la rapida predisposizione del lavoro da casa o “smart working”, con l’utilizzo praticamente generalizzato della video-conferenza, con le reti di collegamento tra uffici e tra Enti pubblici e privati, etc.), è sorta tra la gente la voglia di non perdere gli aspetti positivi messi in luce da questa imposta nuova qualità della vita: certamente il mantenere la coesione sociale e le relazioni di solidarietà che si sono create ma, tra i pregi da non disperdere, anche la bellezza degli spazi tornati disponibili, il silenzio “avvolgente”, la città trasformata in un’unica grande isola pedonale.
Per la “ripartenza” occorrerà certo rilanciare l’economia, ma in linea con una progettualità che tenga conto di queste nuove “vecchie sensazioni” e di una Rigenerazione urbana che sia, al contempo, anche Rigenerazione sociale, non perdendo di vista in tutto ciò i borghi e le periferie urbane. Approfittiamone per migliorare il livello di qualità della vita.
Spendiamo per l’eliminazione di tutte le barriere: quelle architettoniche, quelle legate alla segnaletica (non solo quella imposta dal C.D.S.) ed alla cartellonistica (anche storico-archeologico- turistica), quelle legate all’illuminazione degli attraversamenti, quelle legate alla realizzazione di semafori differenziati (pedoni, ciclisti, motocicli, automezzi) etc. . Promuoviamo le zone 30 km/h, attiviamo le app per la mobilità urbana (COTRAL) e per la mobilità condivisa, favorendo l’utilizzo della micromobilità da parte dei giovani.
Impostiamo la “Mobilità d’emergenza”, disegnando percorsi ciclabili provvisori, immediati ma sicuri, per realizzare i collegamenti più importanti per la ripresa delle attività e della vita sociale.
Diamo, quindi anche una spinta al turismo (ovviamente per tutti, dai bambini agli anziani, alle persone con disabilità): realizziamo dei percorsi (anche sterrati) pedonali e ciclabili, lungo le vie d’acqua, verso il parco nazionale del Circeo e verso Fogliano, verso i borghi, verso tutte le località della nostra costa e, di non secondaria importanza, verso le località a rilevante valenza storico-culturale. La realizzazione di un progetto come il “Sentiero della Bonifica”, che unisce le nostre radici culturali con la fruibilità del territorio in ambito turistico, potrebbe, quindi, completare il quadro del possibile sfruttamento della mobilità sostenibile anche come opportunità economica, rappresentando la possibilità di abbracciare un’economia più che mai sana, la stessa che in Europa muove ogni anno 200 miliardi di euro.
Riconosciamo i vantaggi che tutto questo comporterebbe per la salute dei cittadini, per la qualità ambientale, per il miglioramento della vita di tutta la popolazione oltre che, in meri termini economici, anche per il risparmio che si produrrebbe sulla sanità pubblica.
L’Urban Center Latina intende raccogliere questi stimoli che provengono dal territorio e che già hanno visto molte città italiane (tra le quali Torino, Bologna, Milano e Roma) stanziare finanziamenti finalizzati alla mobilità sostenibile, ritenendoli realizzabili e sicuramente pertinenti per le esigenze della città di Latina che per dimensione, clima e situazione orografica è sicuramente avvantaggiata rispetto a molte altre città d’Italia.
Come da sue finalità costitutive, l’Urban Center Latina si è proposto di agire in questo senso informando, facendo rete, favorendo il dibattito tra i portatori di interesse ed esperti, stimolando progettualità e proposte da condividere con l’Amministrazione.
Apprezzando molto l’efficace politica intrapresa dall’Amministrazione Comunale in merito all’emergenza in corso e nell’intento anche di appoggiare l’incentivazione della mobilità dolce già contemplata nella recente ordinanza emessa dalla stessa Amministrazione, la “Casa della città e del territorio” – Urban Center Latina, ritiene che possa risultare molto utile ai fini su descritti la creazione di un TAVOLO DI LAVORO PERMANTE SULLA MOBILITA’ SOSTENIBILE, al quale si rende disponibile fin da ora a partecipare attivamente ove codesta Amministrazione mostrasse l’intenzione di volerlo attivare.
Latina, 03/05/2020
Il Presidente: Attilio Drigo
Questa istanza è in via di condivisione con associazioni, comitati e singoli cittadini interessati.
Hanno già aderito:
-Italia Nostra sezione di Latina
-Legambiente circolo “Arcobaleno” di Latina
-Coordinamento “Via Libera” di Latina