La giovane città di Latina con i suoi attuali 127 mila abitanti vede la sua prima pietra posarsi il 30 giugno del 1932 in pieno ventennio fascista intorno ad un nucleo primario a servizio della bonifica del territorio per sua natura ostile perché paludoso e malarico. Inizialmente circondato da poderi concessi ai coloni del Veneto, dell’Emilia Romagna e del Friuli Venezia Giulia, il borgo al centro dell’agro pontino viene bonificato dai coloni tra il 24 ed il 37 ed evolve in centro urbano con tre piazze e palazzi governativi (il municipio con la sua torre civica e il palazzo del governo-attuale prefettura-) grazie al suo architetto Oriolo Frezzotti.
La città viene inaugurata con il nome di Littoria il 18 dicembre 1932 evolvendo poi da semplice borgo di servizio alla bonifica con il cancello del quadrato (attuale piazza del Popolo) a centro comunale nel ‘33, capoluogo di provincia nel ‘34 e modifica il proprio nome in Latina il 7 giugno del 1945.
L’urbanista Frezzotti applica un modello radial-concentrico che avrebbe collegato il centro città ai Borghi, che prendevano nomi delle maggiori battaglie della prima guerra mondiale. La città come progettata dal suo architetto, si dilata a tutto il territorio circostante con una maglia radiale di strade che partono dall’area di Piazza del Popolo secondo uno schema a raggiera ed anelli concentrici che unisce il centro città ai borghi circostanti; un sistema aperto quello di Frezzotti organizzato attorno a piazze civili o religiose (Piazza San Marco) come nella tradizione rinascimentale dell’Italia dei Comuni.
La Stazione ferroviaria e l’ufficio postale vengono affidati all’architetto futurista Angiolo Mazzoni, mentre per conto dell’ICP (Istituto Case Popolari) l’architetto Nicolosi progetta un quartiere sperimentale di edilizia popolare di 500 alloggi, fino ad arrivare al monumentalismo nel ‘42 del palazzo “M”, al quale si è arrivati spinti dai rapporti italo-germanici, e ai condomini di impianto futurista di Piazza Roma.
Littoria poi Latina si presenta quindi come una città di fondazione del 900 con un centro storico unico, che nasce come un borgo agricolo sottratta dopo secoli di lotta alle paludi e rincorre poi la modernizzazione e il dinamismo del futuro sia da un punto di vista architettonico che economico e sociale.
Negli anni da monocentrica diventa policentrica con un centro storico (R/0) limitato alle piazze ed edifici di fondazione all’interno della strada circonvallazione, oggi solo in parte pedonalizzato e bisognoso di riqualificazione e valorizzazione, e che di fatto include anche il villaggio Nicolosi, l’area dello stadio, il Tribunale, l’Ospedale, Parco San Marco e i Palazzi Barletta; e una serie di settori della città che si estendono dai quartieri della zona nord, in condizioni di degrado spesso, delimitata dai monti Lepini (es: Gionchetto, Pantanaccio, Torre la Felce, Campo Boario) e il settore sud delimitato dal mar Tirreno con estesi nuovi centri urbani (Q4 e Q5), sporadiche zone verdi e ben 14 Borghi di fondazione.
Il territorio, che gode di un clima mediterraneo particolarmente mite, offre una biodiversità tra le più interessanti e ricche al mondo con zone umide protette, situate all’interno del Parco Nazionale del Circeo come il Borgo di Fogliano e l’Oasi di Ninfa a nord e una fascia costiera con caratteristiche di duna e macchia mediterranea che va dal fiume Astura al sistema portuale di Rio Martino, connessa alla zona urbana anche attraverso una pista ciclabile di circa 6 Km.
La città di Latina sorge nel cuore dell’Agro Pontino e dopo una iniziale vocazione agricola e terziaria ha poi vissuto negli anni 60 e 70 una straordinaria crescita economica e demografica che l’ha resa città industriale come molte città italiane del periodo con l’insediamento di numerose aziende chimiche, alimentari, sintetiche e farmaceutiche e un flusso migratorio dal centro sud che si è unito agli iniziali coloni del nord.
La crisi degli anni 90 non ha risparmiato la città che ha mantenuto tuttavia un polo chimico-farmaceutico molto grande, e ha recuperato la vocazione agricola specialistica (fiori, ortaggi, zootecnia, kiwi ecc), la piccola industria manifatturiera, lo sviluppo del terziario e negli ultimi anni del turismo e di poli ad alta tecnologia per l’export.
La città negli stessi anni si è dotata anche di un polo universitario, come sezione distaccata della Sapienza di Roma, attivando le Facoltà di Economia, Medicina, Ingegneria civile ed industriale ed Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica.
La città è anche dotata di un sistema museale comunale che comprende, tra l’altro, il Museo Duilio Cambellotti (ex-opera Balilla) e una Galleria civica d’arte moderna e contemporanea, pinacoteca pubblica, istituita nel 37 e restituita al pubblico nel 1994 con una ricchissima sezione di arte contemporanea.
Non mancano siti storico-archeologici e paesistici di grande pregio nell’area comunale, seppur poco valorizzati ancora, come Satricum, Forum Appii, il Tripontium, il Procoio, Acciarella, Casal Traiano, Fogliano e i casali dell’Agro.